sabato 27 dicembre 2008

MASCHERA + TEATRO...






Il teatro è il luogo della messa in scena delle parole che trasformano e reinventano il reale. Dagli antichi affabulatori di strada ai più raffinati monologhi contemporanei, con la parola sono stati inventati luoghi e personaggi virtuali realmente protagonisti di una vita nello spazio temporale e fisico di una rappresentazione.
La maschera, presente con differenti significati trasversalmente in ogni cultura e in ogni epoca, nel teatro contemporaneo è rapprentazione virtuale simboleggiata da un segno, un gesto, un dire, un elemento di scena che permetta di calare attore e pubblico nella finzione dei personaggi e dei luoghi di ciò che di volta in volta si va proponendo.
Maschera è una luce, che esalta o nasconde; maschera è un inflessione particolare nel parlato, che dà precisi riferimenti atti a disegnare il personaggio e l’epoca; maschera è l’accentuazione del trucco sul volto, che sottolinea il carattere, o la cancellazione in bianco per il pirandelliano uno nessuno centomila che riveste tutt’ora il ridefinirsi continuo dell’uomo contemporaneo, il quale ha uno strumento in più per mascherarsi e reinventarsi a se stesso: il WEB.
I diari di un tempo sono usciti dai cassetti e ci si racconta in rete ad una platea di ombre senza contorni, e la parola delinea i tratti della propria maschera, scelta e costruita a propria reinvenzione, per vite parallele in un caleidoscopico gioco alla Pessoa. Raccontarsi differenti da sé in CHAT o in un BLOG, per un evasione dal proprio volto quotidiano: il WEB è il nuovo palcoscenico virtuale in cui ognuno “si” recita reinventandosi.

Nel mio lavoro indago con l’atteggiamento dello strappo, l’appropriazione indebita di frammenti di ciò che vedo e tocco, nei luoghi della comunicazione e delle parole, ricostruendo concrezioni e improbabili marchingegni che diano un rivestimento tangibile seppur immaginario al mondo tecnologico, con cui l’uomo ha aperto nuove e interessanti vie al comunicare.
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Un invito a lavorare sull’idea della maschera e il teatro ha creato in me come prima reazione un approccio d’indagine nei motori di ricerca in rete: maschera+teatro, ricerca per immagini.
Solo la parola maschera apre a molte letture: maschere antigas, maschere di bellezza, prodotti per mascherature per l’industria,….
Catturo dalla rete alcune immagini di maschere, e le sottopongo allo strappo del mio file catalizzatore, che le “maschera” nell’affastellamento di un surplus d’informazione.




Maschera+Teatro, estraggo informazioni dalla rete e ne faccio intreccio di ombre non approfondibili per eccesso di imput. Il tutto diviene intreccio di cromìe in cui s’intravede, dietro la maschera allettante del colore, solo la superficie di un tema vasto e multiforme.




Ma la mia idea di maschera da sempre è la parola, con la quale ci mostriamo o celiamo agli altri, costruendo il nostro esserci sul palcoscenico quotidiano. E la comunicazione virtuale è la nuova maschera contemporanea per reiventarsi e recitarsi nei differenti ruoli. L’opera "BLOG" nasce un po' da questa riflessione sull’ effetto CHAT e sulla moda dei BLOG, i luoghi del raccontarsi virtuale che permettono di mascherarsi di parole.





Mi sono immaginata un BLOG dandogli una forma, come una nebulizzata di colore sull’uomo invisibile che ne faccia percepire la presenza.
In mostra ci sarà questo duplice aspetto dell’idea di maschera: la maschera come superficie della conoscenza celata, nelle immagini STAMPixel che proporrò in monitor e a parete, e la reivenzione in concrezioni cartacee tridimensionali dell’atto dell’uomo del mascherarsi in virtuali coordinate di sé e nella ridondanza di parole.



ARTEATRO - 2005
Livorno, Teatro delle Commedie


about STAMPixel vedi anche
http://raffaella-formenti.blogspot.com/2011/04/strappi-monitor-2005.html